Padre Arcangelo:
Per il missionario scalabriniano il modo di pregare dei migranti stimola "la nostra fede"
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Solo integrando i migranti nel nostro Paese diventeranno costruttori del nostro Paese. Allora insieme potremo costruirlo. Il cammino di integrazione non deve partire solo dagli immigrati, ma anche da noi italiani”.
Padre Arcangelo Maira è un missionario scalabriniano. Uno di quei preti di frontiera che anziché aspettare, preferisce andare incontro al migrante per accoglierlo con le braccia ben aperte. Anche perché la via dell’integrazione non può fare a meno dei percorsi ecumenici, dell’incontro con le nuove religioni presenti nel nostro Paese. E la Chiesa Italiana non chiude le porte a nessuno.
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La Chiesa è aperta a tutte le religioni - prosegue padre Aracangelo - , lo dice anche il Concilio Vaticano II: in ogni altra religione c’è una briciola di spirito santo anche lì. Quindi, si apprezza ogni tipo di religione”.
Ma non sempre fede e strutture d’accoglienza bastano a garantire la piena integrazione dei migranti. Lo ricorda anche padre Arcangelo, che tira in ballo le norme relative ai ricongiungimenti familiari.
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Molti migranti vivono in Italia da tanti anni ma ancora non riescono a portare la famiglia, è segno che c’è una politica sui ricongiungimenti familiari che ancora non funziona”.
Casa Scalabrini