‘Non dirmi che hai paura’. Il sogno di Samia corre più veloce del destino
Il libro di Giuseppe Catozzella sulla storia dell’atleta somala morta al largo di Lampedusa
di
Emiliano MocciaUna storia di speranza, di coraggio, di ricerca della libertà. Una storia vera, che chiama tutti alla responsabilità. A non restare immobili davanti al dramma di milioni di migranti che fuggono dai loro Paesi a causa di guerre, fame, persecuzioni. Perché la storia di
Samia Yusuf Omar è di quelle che lasciano il segno, che andava raccontata, condivisa. Per questo, con molta sensibilità e delicatezza,
Giuseppe Catozzella ha deciso di raccontarla. Una storia, come ha detto l’autore, scritta col
“cuore”. Narrata nelle pagine del libro
‘Non dirmi che hai paura’, edito dalla Feltrinelli. Dove il correre è una metafora continua. Correre verso la vita, la libertà, il sogno.
Come quello di Samia, una
giovane atleta somala che alle Olimpiadi di Pechino del 2008 arriva ultima nella gara di velocità. Ma lei non si arrende. E punta a partecipare e vincere le Olimpiadi di Londra 2012. Ed allora, comincia un’altra corsa, più lunga, più dura, di ben 8000 chilometri. Diciotto mesi per arrivare dall’Etiopia all’Italia. Ma non tocca terra. Perché perde la vita a largo di Lampedusa, in uno dei cosiddetti viaggi della speranza. Di qui, l’esigenza di far conoscere a tutti la sua storia ed il suo sogno.
FrontieraTV ha intervistato l’autore intervenuto alla presentazione del suo libro in occasione dell’incontro organizzato alla libreria Ubik di Foggia in collaborazione con Solidaunia, La Merlettaia, SpazioBaol,
FrontieraTV e Foggia Città Aperta.