Siria, l’emergenza umanitaria raccontata da Rosaria Bruno
Una foggiana nell’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari
Oltre
110mila morti accertati. Quasi 7 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria. Più di 4 milioni di sfollati interni. Oltre 2 milioni di rifugiati, e di questi un milione sono bambini. Sono gli agghiaccianti numeri dei tre anni di conflitto in
Siria. Una guerra nata dal sogno di rivoluzione del popolo siriano sceso in strada i per chiedere più libertà, più informazione, più democrazia. Ma in Siria il vento della Primavera Araba non ha soffiato così forte da rovesciare il Governo dittatoriale. Che anzi, ha represso in modo violento il sogno di rivoluzione, il sogno di vivere in un Paese più libero.
Eppure, di questa crisi umanitaria di dimensioni catastrofiche se ne parla poco. Così come delle altre crisi umanitarie sparse per il mondo. Secondo il nono Rapporto sulle crisi dimenticate presentato da Medici Senza Frontiere e Osservatorio di Pavia, infatti, i media pongono sempre poca attenzione su questi temi. Per questo, diventa importante riproporre e conoscere più da vicino la questione siriana. Per questo, il liceo scientifico ‘Marconi’ di Foggia, nell’ambito della Rete
‘Uomo Mondo for Unity’, ha promosso un momento di incontro e riflessione con
Rosaria Bruno, che lavora da undici mesi in Siria nell’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari. Nata a Foggia nel 1978, Rosaria Bruno è stata nei posti più caldi del mondo: Ciad, Costa d’Avorio, Haiti, Uganda, Darfur. Ed ha incontrato gli studenti delle quinte classi del ‘Marconi’ per raccontare quello che cosa succede in Siria.
e.m.