Il Poliambulatorio dell’Asl di Foggia che cura i migranti di Borgo Tre Titoli
L’ambulatorio mobile gira per le campagne per favorire l’accesso sanitario
C’è profumo di Africa fra i casolari di
Borgo Tre Titoli, una piccola frazione a pochi chilometri da Cerignola. Migranti che vivono circondati dagli ulivi, arrivati in Italia con il sogno di trovare un futuro migliore, un lavoro, un po’ di soldi da inviare alle loro famiglie. Ed invece, al momento, convivono anche in 8 persone in strutture in muratura senza riscaldamenti, senza bagni e con l’acqua che viene riempita nelle cisterne grazie all’intervento del Comune di Cerignola. Vengono da Ghana, Nigeria, Sudan, Burkina Faso, Togo, Sierra Leone.
Il loro problema principale è la mancanza di documenti, requisito indispensabile per poter ambire ad un lavoro contrattualizzato. E lontani dal centro abitato, con il freddo invernale che gela le case prive di riscaldamenti, anche il rischio di ammalarsi è più alto.
Per questo, per favorire l’accesso ai servizi sociali e alle cure mediche, tre volte alla settimana nelle campagne di Borgo Tre Titoli fa tappa il
Poliambulatorio Mobile dello
Sportello di Cittadinanza, l’iniziativa promossa dall’Asl di Foggia presso l’ex-Ospedale Tommaso Russo di Cerignola. Quando arriva, lo staff composto da autista, medico, mediatore e consulente legale si mette subito a disposizione dei migranti. Molti uomini, poche donne e qualche bambino. Tutti, però, fanno la fila ai piedi dell’ambulatorio mobile per poter beneficiare delle visite mediche di base somministrate dal dottor
Antonio Cassotta, del servizio STP Asl di Foggia.
Inoltre, le algie a livello osseo-muscolari riscontrate nei lavoratori migranti sono quelle tipiche dei braccianti che stanno sei ore o più con la schiena chinata. E gli altri grandi problemi restano la difficoltà di conoscere i propri diritti, l’accesso ai servizi e la mancanza di documenti, come rilevato dagli stessi migranti e da
Alessandra Granata, consulente legale dello Sportello.