Minori stranieri, al Villaggio don Bosco si parlano tutte le lingue del mondo
I ragazzi dagli 11 ai 18 anni accolti nelle comunità gestite dall’associazione Emmaus
di
Emiliano MocciaViaggi migratori che fanno tappa al
Villaggio don Bosco per riprendere un cammino di speranza o per avviare un percorso di integrazione nel territorio italiano. Lo sanno bene gli oltre 50 minori stranieri non accompagnati che in questi primi tre anni, anche per un solo giorno, hanno fatto sosta nella comunità di Emmaus che accoglie i ragazzi dagli 11 ai 18 anni.
Viaggiano per sfuggire a guerre, povertà, miseria. Viaggiano senza genitori o li hanno persi durante il travagliato tragitto che dal loro Paese li ha portati in Italia.
Al Villaggio don Bosco, situato in località Vaccarella, si sta costruendo una geografia con i giovani volti provenienti da ogni parte del mondo: Afghanistan, Tunisia, Guinea, Costa d’Avorio, Bangladesh, Pakistan, Mali. Al Villaggio don Bosco i ragazzi migranti possono fare affidamento su
tre diversi livelli di comunità: ‘La Zattera’, ‘La Ruota’, ‘Il Sentiero’. Qualcuno decide di restare e si avvia in percorsi di formazione, di apprendimento della lingua italiana, di socializzazione; altri accettano la sfida del viaggio e si rimettono in cammino seguendo il loro percorso migratorio.