Regione Puglia e Unar, 74 ‘nodi’ contro tutte le discriminazioni
Dall’orientamento sessuale al razzismo. Obiettivo della rete prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione
di
Emiliano MocciaOrientamento sessuale, identità di genere, razza, religione, etnia, disabilità. Tante, troppe le forme di discriminazione che il più delle volte penalizzano una persona nel poter accedere ad un servizio, ad un proprio diritto. Per questo,
Regione Puglia e
Unar hanno dato vita alla
‘rete’ dei nodi anti-discriminazione. 74 antenne, composte da enti locali ed associazioni, che hanno l’obiettivo di prevenire e contrastare un fenomeno dalle diverse facce. 311 gli operatori coinvolti nei nodi territoriali che fanno capo al Centro di coordinamento regionale antidiscriminazione. 115 i mediatori culturali impegnati nel progetto. Mentre sono 150 quelli che al momento hanno seguito un corso di formazione.
Non va dimenticato, inoltre, che proprio l’UNAR ha attivo il numero verde 800-901010 per segnalare qualsiasi forma di discriminazione legata alla condizione della razza, dell’etnia, dell’orientamento sessuale o religioso.
Per capire meglio come si articolerà il lavoro dei ’nodi, FrontieraTv ha incontrato
Massimiliano Monanni, direttore UNAR, e Daniela Cocco, operatrice del nodo antidiscriminazione avviato presso la Cooperatiova Medtraning di Foggia.
Regione PugliaUNAR