Il vento di libertà della Primavera Araba soffia nel film ‘Next Stop Lampedusa’
L’instant film realizzato da INSUTV sull’arrivo dei tunisini nell’isola siciliana
di
Emiliano MocciaLa storia di
Abdel è un piccolo frammento, un piccolo pezzo da incastrare tra le incredibili storie vissute dai migranti che arrivano in Italia. Partono dai loro Paesi per sfuggire a guerre, violenze, instabilità politica, rivoluzioni.
Attraversano il Mediterraneo a bordo di carrette di mare. Qualcuno muore durante il cosiddetto viaggio della speranza. Quelli che sbarcano sulle coste italiane, invece, credono di aver trovato l’America, di aver risolto tutti i loro problemi. Ma la verità è ben diversa e molto più amara.
’Next Stop Lampedusa’ è un
instant-film, ossia una pellicola realizzata in un breve spazio di tempo per raccontare un momento, per fermare in pellicola un evento particolare.
Come il vento di libertà soffiato dalla regioni del Maghreb, dove a causa della cosiddetta Primavera Araba, lo scorso mese di aprile, sono arrivati in Italia 10mila tunisini.
Quasi tutti sono sbarcati sulle coste di Lampedusa. E proprio sull’isola siciliana è ambientato il video-documentario prodotto da
INSUTV per la regia di
Nicola Angrisano e le riprese a cura di
Alessandro Ventura, documentarista – INSUTV.
’Next Stop Lampedusa’, dunque, è
un film che dà voce ai migranti, alle loro storie, alle loro esperienze. Girato in cinque giorni per non perdere il senso di immediatezza dell’evento, il documentario ascolta i motivi che hanno spinto i migranti alla fuga dal loro Paese e denuncia le grosse difficoltà in termini di accoglienza che i tunisini hanno incontrato una volta approdati in Italia. Ma la presentazione di ’Next Stop Lampedusa’, promossa a Foggia dalla
Fondazione Foa, è anche l’occasione per conoscere l’
Archivio delle Memorie Migranti, nato all’interno del progetto Asinitas per raccoglie le testimonianze di chi arriva nel nostro Paese per necessità o per scelta, come ha spiegato
Gianluca Gatta.
Archivio delle Memorie Migranti