Cecilia Strada, Emergency ed il Polibus che aiuta migranti invisibili e senza diritti
La presidentessa dell’associazione umanitaria all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia
di
Emiliano MocciaMigranti invisibili, senza diritti. Ma anche italiani. Quelli che ormai fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese. Adulti, donne e bambini che grazie al
Polibus di Emergency, attivato dal
Programma Italia, beneficiano di assistenza sanitaria, di cure mediche. L
’ambulatorio mobile dell’associazione fondata dal medico−chirurgo
Gino Strada dal 19 maggio al 21 ottobre scorso, grazie alla convenzione siglata con l’Asl di Foggia,
ha girato le aree della Capitanata per assistere i lavoratori migranti stagionali.
Giuliano Volpe, rettore dell’Università di Foggia,
ha posto al centro dell’inaugurazione del nuovo anno accademico la questione dei diritti umani, del diritto alla salute. Ed ha voluto alla cerimonia inaugurale
Cecilia Strada, presidentessa di Emergency, che ha subito chiarito quali sono i maggiori disagi che vivono i migranti.
Oltre duemila visite effettuate e più di novecento pazienti incontrati. Gli operatori del Polibus di Emergency hanno girato per le aree della Capitanata in cui d’estate si registra un’elevata concentrazione di migranti impegnati nel duro lavori dei campi. Ghetto di Rignano, Borgo Tre Titoli, campo nomadi di Arpinova e masseria Cicerone.
La maggior parte dei migranti visitati presentava affezioni osseo−articolari, dovute al duro lavoro svolto, al continuo sfruttamento a cui erano stati sottoposti. Ed un lavoro importante nell’opera di assistenza e cura dei migranti è stato dato anche dal
Gruppo Emergency di Foggia, come ha spiegato la volontaria
Carmen Spinelli.
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