Formazione, rifugiati e mediatori culturali. Le proposte per il Piano sull’Immigrazione
Le richieste degli enti e delle associazioni a Regione Puglia e Ipres
Calibrare l’attività di
formazione professionale per i migranti con le reali esigenze dei territori. Migliorare i percorsi di integrazione dei
minori non accompagnati anche attraverso l’istituzione di un Osservatorio che monitori i progressi fatti. Inquadrare la figura del
mediatore culturale sulla base di definizioni normative ben precise; potenziare il passaggio dalla fase di prima accoglienza a quella dell’inserimento socio-lavorativo, con un’attenzione particolare per
richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale.
Per gli enti e le associazioni che si occupano di immigrazione, non ci sono dubbi: la bozza che porterà alla stesura del nuovo Piano triennale Regionale per l’Immigrazione dovrebbe
contenere buona parte delle loro indicazioni e suggerimenti. Per questo, la
Regione Puglia, con l’assistenza tecnica dell’
Ipres, ha preso nota delle numerose sollecitazioni arrivate direttamente dalle voci dei territori finalizzate a migliorare le condizioni di vita dei migranti che risiedono, anche temporaneamente, in Puglia.
FrontieraTv ha raccolto le richieste di
Sow Sidy, presidente dell’Anolf-Cisl Puglia,
Marta Dokaj, mediatrice culturale albanese,
Mohamed Elmaydi, mediatore culturale presso il C.A.R.A. di Borgo Mezzanone, e
Fabio Losito, assessore alle Politiche Educative del Comune di Bari