Sfruttamento e bassi salari, ecco i Tempi Moderni dei migranti
Tre o quattro euro a cassonetto, mancanza di alloggi dignitosi e macchine che sostituiscono il lavoro dell’uomo
Nel 2011 i ‘tempi moderni’ dei migranti hanno a che fare con sfruttamento, paga bassa e macchine che sostituiscono il lavoro dell’uomo. Lo sanno bene i
braccianti agricoli di nazionalità straniera che, anche questa estate, si sono riversati nelle campagne del foggiano per la tradizionale e sfiancante raccolta del pomodoro. Dell’oro rosso che arricchisce soprattutto le tasche dei datori di lavoro e dei caporali, ma non quelle dei migranti. Soprattutto, se privi di documenti.
Quattro euro a cassonetto per i più fortunati.
Tre euro, tre euro e cinquanta per tutti gli altri. Oltre alla beffa di essere schiacciati in un ingranaggio che non prevede diritti contrattuali, salari adeguati ed un alloggio dignitoso.
Ghetto di Rignano, Cicerone,
Borgo Mezzanone. Sono solo alcuni dei villaggi popolati da migliaia di migranti che vivono in capanne realizzate con materiale di fortuna. Tutti hanno un unico obiettivo: guadagnare qualcosa con il duro lavoro dei campi.
Per la maggior parte dei migranti, però, i
l problema più grande è legato alla mancanza dei documenti. Ibrah, della Guinea Bissau, dice che senza permesso di soggiorno è molto più difficile trovare lavoro in campagna. Inoltre, l
e macchine per la raccolta del pomodoro si stanno sostituendo ai braccianti, che fanno sempre più fatica a trovare un’occupazione nei campi. Di qui, la vulnerabilità dei migranti che, con la speranza di racimolare qualche euro di paga, rischiano di cadere nelle mani dei caporali. Senza contare, che anche in questa fetta di Puglia avere un regolare contratto di lavoro stagionale che riconosce il giusto salario ed il rispetto dei diritti, rimane pura fantascienza.
Trasformare il caporalato in reato penale, anziché punirlo con una semplice ammenda amministrativa, potrebbe contribuire ad arginare questo fenomeno. cos arginare questo fenomeno. Allo stesso tempo, però, servirebbero maggiori sanzioni nei confronti di quelle aziende agricole che assumono proprio dai caporali la manodopera da impiegare nel lavoro.
Emiliano Moccia