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Ghetto di Rignano, i migranti chiedono acqua potabile e bagni chimici

Senza approvigionamento idrico da otto mesi, vivono in precarie condizioni igienico-sanitario

pubblicato il 05/07/2011
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Ghetto di Rignano, i migranti chiedono acqua potabile e bagni chimici

Senza approvigionamento idrico da otto mesi, vivono in precarie condizioni igienico-sanitario

Senza acqua per bere e per lavarsi, senza bagni, senza diritti. I migranti che vivono nel Ghetto di Rignano hanno trascorso così tutto l’inverno. Ed ora che l’estate è in arrivo, temono che le loro paure si trasformino in realtà. E che restino privi di acqua potabile e di bagni chimici anche nel caldissimo periodo estivo, quando la maggior parte di loro viene ‘arruolata’ come bracciante agricolo per la raccolta dei pomodori. Per questo, grazie a Sayon che, per conto delle Acli Provinciali e della Caritas diocesana di Foggia-Bovino sta svolgendo uno stage formativo presso FrontieraTv, i migranti provano a bucare lo schermo del silenzio per chiedere alle istituzioni locali maggiore attenzione e per prevenire malattie riconducibili alle precarie condizioni di vita igienico-sanitarie.

In pratica, per tutto l’inverno, i migranti del Ghetto di Rignano hanno percorso ogni giorno più di un chilometro a piedi per raggiungere i sistemi di irrigazione dei campi da cui era possibile riempire le taniche di plastica con l’acqua. Acqua utilizzata per bere, per cucinare, per lavarsi. Acqua che, insieme alla mancanza dei documenti indispensabili per trovare lavoro secondo i livelli contrattuali, rappresenta il loro più grande problema.

Ora che è arrivata l’estate, quindi, i migranti di del Ghetto di Rignano hanno una preghiera ben precisa da rivolgere alla Regione Puglia e all’Acquedotto Pugliese: portare quanto prima le cisterne d’acqua ed i bagni chimici, perché le condizioni igienico sanitarie sono ormai insostenibili. Anche per questo, Sayon ha raccolto l’appello dei suoi coinquilini per rilanciarlo a chi potrebbe fare qualcosa. Le domande e le preoccupazioni raccolte dai migranti, dunque, sono state girate a Nicola Fratoianni, assessore alle Politiche Migratorie della Regione Puglia.














 
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