Emergency, un Polibus per garantire l’assistenza sanitaria dei migranti
L’ambulatorio mobile dell’associazione gira per il Ghetto di Rignano, Borgo Tre Titoli ed il campo nomadi di Arpinova
Alessandro Conca è un operatore di
Emergency, l’associazione italiana fondata dal medico-chirurgo
Gino Strada. Alessandro ha sempre operato nelle zone di guerra, ma dallo scorso 19 maggio
gira con un ambulatorio mobile le aree del foggiano per portare assistenza sanitaria ai migranti impegnati nella raccolta dei campi e che vivono in precarie condizioni igienico-sanitarie. Il Polibus si fa spazio in zone invalicabili, quasi inesistenti sulle cartine geografiche: il
Ghetto di Rignano Garganico, Borgo Tre Titoli ed il campo nomadi di Arpinova. Il
Polibus, quindi, è un poliambulatorio itinerante, che garantisce ai pazienti le cure di base e l’indirizzamento per le eventuali visite specialistiche. Lo staff è composto da un medico, un infermiere, un mediatore culturale e l’autista.
Il
Polibus ha tutte le caratteristiche di un normale ambulatorio. Con la reception, la sala d’attesa, la sala per le visite, quella per l’ecografia. Un mezzo di soccorso innovativo e pratico che nei mesi scorsi ha offerto le sue prestazioni sanitarie ai migranti ospiti nel campo di accoglienza di Manduria. Al termine di quell’esperienza, Emergency ha deciso di restare in Puglia e ha mirato il suo sguardo verso la Capitanata.
Che le condizioni di vita dei migranti non siano delle migliori, è facilmente intuibile. I
migranti accampati nel Ghetto di Rignano, dove Emergency è ‘sbarcata’ col Polibus, vivono in strutture fatiscenti, su terreni brulli e polverosi, privi di acqua e di bagni chimici. Per tutto l’inverno, infatti, ogni giorno hanno dovuto percorrere più di un chilometro a piedi per riempire le taniche con l’acqua prelevata dai sistemi di irrigazione dei campi. Senza contare che il lavoro scarseggia, la paga è bassa e come da ‘tradizione’ devono consegnare cinque euro della loro paga giornaliera al caporale di turno.
Dopo una giornata di duro lavoro a raccogliere asparagi, dunque, i migranti di Rignano tornano nelle loro case per trascorrere il resto della serata.
Qualcuno rientra a piedi, altri in macchina, ma la maggior parte ormai si muove in bicicletta. Seduti intorno al tavolo parlano, scherzano, sembrano quasi ignorare i disagi in cui vivono. Anche se Emergency lancia un appello affinché si rinnovi l’esperienza avviata con l’Asl di Foggia, che dovrebbe concludersi alla fine del mese di settembre.
Emilliano Moccialink:
Emergency