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Skype e facebook, contatti senza frontiere

Le comunità dei migranti per dialogare utilizzano tutti i moderni canali di comunicazione

pubblicato il 01/12/2010
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Skype e facebook, contatti senza frontiere

Le comunità dei migranti per dialogare utilizzano tutti i moderni canali di comunicazione

Parlano, chattano, scherzano, condividono esperienze. Si danno anche appuntamento. Ma non nei pressi di qualche negozio o via particolare, ma davanti allo schermo del computer. Sono due ragazze ucraine che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Una a Foggia, l’altra a Kiev. E come loro, cittadini di comunità africane, sudamericane, dell’Europa dell’Est possono quasi sfiorarsi, sentirsi vicini anche se separato dagli oceani o terre sconfinate. E’ la forza dei nuovi canali di comunicazione che abbattono le frontiere, che inceneriscono i confini, e riescono ad avvicinare le persone. Specialmente i migranti, specialmente quei cittadini che vivono in Italia lontani dai loro parenti, dai loro amici, da coloro che hanno lasciato per vivere il sogno di un vita migliore nel nostro Paese.Ed oggi grazie alle videochiamate effettuate su Skype o al social network di Facebook comunicare è molto più semplice. Bastano un computer ed un collegamento internet. E se non tutti i migranti possono accedere al servizio direttamente da casa, gli internet point a poco più di un euro all’ora consentono di raggiungere virtualmente tutto il mondo. E la maggior parte di questi Centri sono gestiti proprio da cittadini stranieri.Quello di Skype è senza dubbio il canale di comunicazione più immediato, perché anche se separati da uno schermo, le persone hanno quasi la percezione di potersi sfiorare, toccare, abbracciare. Ed è così che i nonni rimasti in Ucraina possono comunque veder crescere le loro nipotine nate in Italia. Un modo, dunque, per tenere uniti i contatti, per parlare con i propri familiari aggirando la tristezza del distacco. Così come Facebook permette di chattare o di dare notizie di sé a chi è lontano. E tra le comunità di chi arriva dai paesi dell’Est, i social network più utilizzati sono quelli di love.ru e kontakte.Finestre virtuali che ospitano e condividono in modo particolare i pensieri di cittadini russi, ucraini, polacchi. Insomma, la tecnologia abbatte le frontiere ed anche se non può sostituire il calore della vicinanza, può rendere la permanenza di un migrante in Italia un po’ meno dura.














 
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