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UNAR, contro ogni forma di razzismo e discriminazione

L’intervista a Massimiliano Monnanni, direttore generale dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali

pubblicato il 29/07/2010
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UNAR, contro ogni forma di razzismo e discriminazione

L’intervista a Massimiliano Monnanni, direttore generale dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali

Massimiliano Monnanni (direttore UNAR) Stiamo definendo un accordo con la Regione Puglia, che io sottoscriverò a Bari il 30 luglio, che riguarda l’istituzione di un Centro Regionale contro qualsiasi forma di discriminazione. Non solo per le discriminazione legate alla razza

Massimiliano Monnanni è il direttore generale dell’Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Riceve FrontieraTv nei suoi uffici di Roma, al Dipartimento per le Pari Opportunità. Monnanni è impegnato in prima fila nella lotta a tutte le discriminazioni. L’incontro con il direttore dell’Unar è l’occasione per conoscere meglio i tanti servizi attivati da questo Ufficio. E per ricordare che in Italia vige il principio di uguaglianza, e che tutti i cittadini - italiani o stranieri - hanno pari dignità sociale; senza distinzione di sesso, razza o religione.

Quali sono le principali attività dell’Unar?
L’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale è stato istituito nel 2003 in attuazione di una direttiva europea, e ha il compito di rimuovere ogni forma di discriminazione su base etnica e razziale. Quindi noi prendiamo in carico segnalazioni o denunce relative a discriminazioni di qualsiasi tipo, nei luoghi di lavoro, discriminazioni per l’accesso di beni e servizi, veri e propri atti di intolleranza razziale o di incitamento all’odio razziale. Verifichiamo la veridicità della denuncia e attiviamo diverse forme di tutela che possono andare da un’attività di tipo conciliativo fino anche alla denuncia presso la Procura competente per la trattazione del reato.

Voi avete attivato un contact server ed un servizio a disposizione delle vittime che vogliono denunciare di essere state discriminate. Ci sono dei dati a riguardo? E che tipo di discriminazioni vengono segnalate?
Dunque, il call center è un’attività che è attiva dal 2005. Dal 2010 però nell’ambito di una nuova riorganizzazione di un potenziamento dell’ufficio è stata prevista anche una piattaforma internet, quindi siamo diventati un vero contact server. Quindi chiunque ha assistito a fenomeni di discriminazione razziale o ha vissuto in prima persona fenomeni di discriminazione razziale può contattarci o rivolgendosi al nostro numero verde che è l’800-901010 o semplicemente andando sul nostro sito che è www.unar.it attivando una segnalazione che viene immediatamente presa in carico dal nostro ufficio. Tra l’altro, questo tipo di segnalazioni possono essere attivate in tutte le lingue e questo per consentire anche a persone che non hanno una perfetta conoscenza e comprensione della lingua italiana di attivare forme di tutela.

Il primo semestre di attività del 2010 ha visto un netto aumento dei casi e veri propri di discriminazione razziale che sono stati presi in carico dal nostro ufficio. Basti pensare che nel primo semestre 2010 è stato raggiunto e superato il numero di casi trattati nell’intero anno precedente. Per avere un numero di riferimento, oscilliamo poco meno di 400 casi. Questo non significa a mio avviso che sono aumentati i fenomeni di discriminazione razziale, ma più semplicemente che è aumentata la capacità dell’ufficio di rilevare e prendere in carico le persone che subiscono fenomeni di discriminazione.


L’attività dell’UNAR trova forza e concretezza nella sinergia avviata con enti, istituzioni e mondo associativo. E proprio in quest’ottica di collaborazione si inserisce il protocollo d’intesa che sarà siglato con la Regione Puglia riguardante l’apertura di un Centro regionale di prevenzione e contrasto ad ogni forma di discriminazione.

Stiamo definendo un accordo con la Regione Puglia, che io sottoscriverò a Bari il 30 luglio, che riguarda l’istituzione di un Centro Regionale contro qualsiasi forma di discriminazione. Non solo per le discriminazione legate all’etnia e alla razza che si prefigge sostanzialmente di mettere in rete e rendere funzionale le attività, i servizi e le strutture che già esistono sul territorio connettendole da un punto di vista informatico e operativo con il nostro contact server. Questo consentirà di innalzare il livello di tutela, di razionalizzare l’uso delle risorse che già oggi vengono destinate a questo tipo di attività e di dare una risposta più rapida e tempestiva alle situazioni di discriminazione che possono verificarsi nel territorio regionale.

Nel complesso, dunque, dall’osservatorio dell’UNAR non viene registrato un allarme razzismo nel nostro Paese.
Non credo che ci siano problemi di allarme razzismo. Tra l’altro questo le vediamo anche dalle segnalazioni che ci arrivano dai cittadini italiani, perché le segnalazioni non ci arrivano solo dai diretti interessati. Noi anzi stimoliamo, e devo dire che siamo confortati, l’esercizio della propria responsabilità civica di segnalare situazioni in cui si vede, si verificano casi in cui c’è una disparità di trattamento.

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Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali














 
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